STAR WARS – TRILOGIA DI UN DIO MINORE

Tanto tempo fa, in una trilogia lontana lontana…

C’era un signore di Modesto, California (il nome della città avrebbe avuto poco a che vedere con la vita di questo tipo) che rivoluzionò per sempre il corso della Storia del Cinema. James Cameron, Ridley Scott, David Lynch, Peter Jackson, Guillermo Del Toro e molti altri registi hanno affermato che la loro visione di cinema, il loro percorso è stato pesantemente influenzato da Guerre Stellari.
Oggi questo signore di Modesto, tale George Lucas, gira per gli uffici della Disney chiedendo timidamente di poter girare un episodio, una scena, un frammento, un qualcosa che appartenga alla sua creazione. Perché subito dopo aver firmato la cessione della sua creatura all’Impero Disney egli si è reso conto di avere commesso un errore così grande che in confronto Anakin Skywalker su Mustafar è stato solo un po’ ingenuo e maldestro. Molti prendono in giro George Lucas, molti non gli perdonano il Work in progress che attua continuamente sulla Trilogia originale, eppure…
… eppure George Lucas, da solo, ha partorito la saga fantascientifica più rivoluzionaria della storia del cinema e J.J. Abrams, Rian Johnson, Colin Trevorrow, Chris Terrio, Kathleen Kennedy, Lawrence Kasdan e il collaudato team Disney hanno partorito…. NIENTE.
Hanno aggiunto: NIENTE.
Hanno sviluppato: NIENTE.
Hanno omaggiato/rubacchiato/strizzato/riciclato: TUTTO.
Hanno fatto soldi: sì.
Sono stato troppo diretto? Forse. Sono poco obiettivo? Non credo, questa trilogia non può che inserirsi negli ultimi tre posti in classifica della saga, dopo La Minaccia Fantasma, dopo Solo, dopo Clone Wars, dopo Star Wars Holiday se vogliamo. Perché? Andiamo ad analizzarlo insieme.

SCENEGGIATURA/E

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Partiamo da una premessa: anche George Lucas ha lavorato storia per storia in principio. Aveva un concept di come sarebbe dovuta andare, ma durante la realizzazione del primo Guerre Stellari sperava (ma non ci credeva) che avrebbe potuto dirigere degli altri episodi. Nel ’77 Guerre Stellari era in bilico tra un film flop e un film di medio successo. Nessuno immaginava all’epoca la realizzazione di un Impero Colpisce Ancora, da oggi ritenuto forse il migliore di tutta la saga starwarsiana. Star Wars è un po’ come Mick Jagger, è ancora lì che balla sul palco mentre tutti dicevano che negli anni ’70 avrebbe smesso perché è la legge del mercato.
Tuttavia Lucas ha scritto la sceneggiatura dei Prequel tutti assieme (facile, direte, però…). Però è così che andrebbero elaborate oggigiorno le sceneggiature o perlomeno i soggetti, le idee, una qualche parvenza di impianto narrativo di una trilogia. No, gli episodi VII, VIII, IX sono il risultato di una trilogia SCONNESSA, senza capo né coda. Perfino la Marvel ha saputo costruire una saga di film più collegati tra loro, con un’identità perlomeno, una linea prefissata. Basterebbe prendere esempio dalle serie tv.
Johnson e poi Abrams introducono nella linea narrativa un’importante novità nella saga, anche se nel Cinema è vecchia come Omero: il flashback. I film di Lucas andavano sempre avanti, mai indietro. Era inevitabile, dato tutto il tempo che è passato tra il VI e il VII, ma a volte (sarò diffidente e maligno forse) viene da pensare a una scorciatoia più che a una scelta narrativa.
Altro punto, non ha sicuramente giovato l’idea del cambio timone alla regia prefissato durante la preproduzione del VII: allora Abrams avrebbe dovuto dirigere il primo, Johnson il secondo, Trevorrow (Sia Lodato il Creatore, gliel’hanno tolto) il terzo. Così era stato deciso e probabilmente i tre si sono incontrati giusto per ubriacarsi disquisendo su come avrebbero dovuto girare i prequel e di come lo avrebbero fatto loro, ridendo della propria superiorità visiva. Okay, ma a livello di storia?
Abrams ha tracciato la rotta, Johnson non l’ha rispettata, piovono critiche, alt Trevorrow! Torna Abrams, il quale ritorna sui passi del VII, rinnegando ogni cosa dell’VIII. E’ andata così, ragazzi. Avete ancora voglia di prendere in giro Lucas?

PALPATINE (ovvero il DEUS EX MACHINA)

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Ed ecco la testimonianza vivente di tutto il fallimento (a livello narrativo, s’intende) dell’Ultima Trilogia: Palpatine.
Palpatine, il più grande villain simpaticone di tutti i tempi (l’unico che governa una galassia per trent’anni senza rotture di scatole, altro che Voldermort o Sauron, spezzati da maghetti, cicatrici e hobbit). Non mi venite a dire che Palpatine era nell’idea di questa trilogia già dal VII, perché non è vero. L’VIII si concludeva con Rey figlia di mercanti ed era l’idea originale di Johnson, doveva essere così. Non c’era nessun Palpatine. Darth Sidious è tornato per un’unica ragione: salvare la Trilogia. Snoke si era rivelato il villain più anonimo della saga (al confronto il generale Grievous in pochi minuti ha avuto più spessore). Kylo Ren è un personaggio atipico, senza la forza del Villain puro, shakespeariano a tratti, con la condanna perenne di dover diventare buono.
Palpatine è il classico Deus Ex Machina che interviene per spiegare com’è andata mentre dietro le quinte avviene il disastro. Palpatine è un personaggio di Lucas. Avete ancora voglia di prendere in giro Lucas?

IL POTERE DEL FAN SERVICE

E’ forse qui il culmine della divisione tra Abrams e Johnson. Il primo esplicitamente schiavo del Fan Service, il secondo invece ha cercato di prenderne le distanze rimediando tuttavia un episodio quasi apocrifo. Il Fan Service ha pesantemente inciso su questa Trilogia, arrivando a far considerare Episodio VII e IX due remake rispettivamente del IV e del VI.
A Johnson invece è rimasto per le mani Luke Skywalker, il suo intento di liberarsi dal fan service era così forte da snaturare Luke e allontanarlo dal personaggio della Vecchia Trilogia: può uno Jedi ventenne prenderle di santa ragione da Palpatine e ostinatamente rifiutarsi di combattere il padre per poi a sessant’anni, dopo tanta saggezza acquisita, prendergli il sith all’improvviso e tentare di uccidere il nipote? No. Da una parte il Fan Service è stato pesantemente ingombrante, dall’altra è stato ingombrante l’esasperante tentativo di liberarsene.
Avete ancora voglia di prendere in giro Lucas?

FINN E POE

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Oddio, a ripensarci forse è Finn il vero pilastro dello scisma tra i due registi. Finn/FN-2187 è un certo personaggio nel VII (tra i più interessanti durante il primo trailer: un ex Stormtrooper), è un personaggio sviluppato in un certo modo nell’VIII, è un personaggio del VII nel IX = Abrams non ha apprezzato come il suo pupillo (perché credo che Abrams sia molto più attaccato a Finn che a Rey o a Poe) sia stato rimaneggiato da Johnson. Da ex Stormtrooper intraprendente e stracotto di Rey a soldato della ribellione anonimo che friendzona Rose Tico, per poi tornare ex stormtrooper cotto di Rey (che nel IX deve confessarle qualcosa e poi non lo confessa a nessuno, neanche al pubblico). Ah, a proposito, Rose Tico: altro elemento de Gli Ultimi Jedi che Abrams emargina notevolmente.

Poe Dameron: cos’è Poe? Cosa sarebbe dovuto essere? Una sorta di novello Han Solo? E’ il personaggio delle battute, che dovrebbe tenere in vita il ritmo dell’azione e dei momenti humor. Nell’VIII intraprende un rapporto incontro-scontro con Leia e col personaggio di Laura Dern, Amilyn Holdo, ma ne esce un personaggio senza spessore, senza una Sua storia, con solo qualche buona battuta. Peccato, perché nel VII non figurava male.

ALTRI PERSONAGGI

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Maz Kanata: prima dell’uscita de Il Risveglio della Forza era uno dei personaggi più curiosi e affascinanti, che avrebbe dovuto avere un grande peso nella Trilogia. Il suo impiego è stato proporzionale a quello di Jar Jar Binks nellla Trilogia Prequel, uguale uguale, forse il minutaggio è identico.

DJ: è il personaggio migliore di episodio VIII, interpretato da Benicio del Toro. Dimostrazione che se vuoi puoi cambiare il corso della saga e renderla più interessante, basta crederci davvero (Johnson non ci ha creduto abbastanza e Abrams, indovina indovina, non lo ha preso minimamente in considerazione, un altro elemento di episodio VIII rinnegato);

Capitano Phasma: a lungo si è parlato della risoluzione di questo personaggio e quindi c’è poco da aggiungere. Sprecato, volevano trattarlo come un Boba Fett, ma Phasma meritava di più. Strano che Abrams per ripicca non l’abbia resuscitato;

Il Primo ordine: Stormtroopers, un generale Hux senza identità e indeciso se essere serio o ridicolo (nel VII aveva una scena con un breve monologo nazista che sembrava preannunciare un cattivo alla Moff Tarkin, ma poi viene rimpiazzato da un altro personaggio in episodio IX interpretato da Richard E. Grant), abbiamo un’altra morte nera (!!), astronavi che distruggono pianeti (!!!), un esercito che vuole riformare l’impero (!!!!), un sith che vuole imitare il nonno: il primo ordine sembra un po’ la Lega. E’ tutto qui l’incipit e l’obiettivo della storia?

Han Solo, Luke Skywalker e Leia Organa: i personaggi per eccellenza della Trilogia Originale. Su tutti vince Leia. Luke ha vissuto un pessimo sviluppo, Han Solo ha avuto una morte discutibile. Non una bella conclusione per questi tre personaggi mitici;

Personaggio Daft Punk: seriamente?

JOHN WILLIAMS

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Partiamo da una premessa importante: Sir John Towner Williams, vincitore di 5 Premi Oscar (assolutamente non abbastanza) non deve dimostrare niente a nessuno, è in assoluto il miglior compositore del Cinema (prima di Hans Zimmer, prima di Danny Elfman). Tuttavia le musiche di questa Trilogia sono poco incisive, minori, scolastiche: un rimaneggiamento dei classici leitmotiv (un abuso del Tema della Forza e del Tema di Leia da arresti domiciliari) più qualche nuovo tema che però non incide (prevalgono su tutti il Rey’s Suite e il Kylo Ren’s Suite).
Siamo abituati ad altro purtroppo: ogni episodio dal I al Vi ha avuto il suo tema migliore, perfino nella Trilogia Prequel Williams ha saputo reinventarsi e superarsi con Duel of the Fates e Battle of the Heroes. Se pensate all’Anakin’s Theme de La Minaccia Fantasma che, si dice, sia la composizione al contrario della Marcia Imperiale…
Qui non c’è da ricordare quasi niente. Un po’ poco. Non era forse più giusto allora lasciare John Williams in pace e chiamare qualche erede promettente come Michael Giacchino (che in Rogue One si è difeso benissimo)?

LA FORZA E I DUELLI

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La Forza: gli autori hanno tentato di approcciare timidamente nuove Vie e nuovi poteri, in alcuni casi hanno avuto ragione, in altri meno.
Ad esempio:
1) la comunicazione tra Rey e Kylo: ci può stare, se non fosse che a volte cade in un humor involontario (o almeno fossi al posto di Rey avrei avuto remore ad andare in bagno o a spogliarmi ogni volta);
2) Il potere di far tornare in vita by Darth Plagueis: ma certo, doveva essere usato. E lo usa Kylo nella terribile scena finale a costo della vita per risuscitare la morta Rey (che morta ci stava benissimo…), un potere usato in un contesto sbagliato da personaggi sbagliati;
3) La mossa Kansas City (come battezzata da alcuni) di Luke nei confronti di Kylo ne Gli Ultimi Jedi è forse la trovata migliore sulla Forza, quella del “Ci sono ma non ci sono”. Peccato gli sia costata la vita apparendo nella trilogia senza mai combattere o insegnare niente di serio. Insomma, sembra che abbiano cambiato tutto per non cambiare nulla.

Duelli: non potevamo aspettarci niente di grosso dal momento che non ci sono Jedi e Sith formati. Venivamo tutti dalle splendide, ricche di pathos ed epiche sequenze di Episodio III, quindi la mancanza di qualche bel duello si è fatta sentire, ma ripeto, non era possibile inserire granché senza la presenza di veri Jedi (anche se quel momento nel IX tra Leia e Luke giovani non è stato vano). Rimangono impressi il combattimento contro le guardie di Snoke nell’VIII e il duello tra Rey e Kylo nel IX tra le onde.

Apriamo una parentesi sui CAVALIERI DI REN: ovvero come ti rovino personaggi belli e promettenti, facendoli fuori in 20 secondi netti (JJ: “Non avevo tempo, ok? E’ colpa di Johnson!” Ma allora perché introduci Daft Punk??).

MAX VON SYDOW
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REY
Veniamo alla questione più spinosa di questa saga. Rey. Personaggio diviso tra critiche e apprezzamenti vari. La verità non è tanto il Rey personaggio che altro non è che un Luke al femminile (e ci può stare). Il problema di Rey è il suo percorso nella Trilogia. Avete presente la linea di un elettrocardiogramma quando un cuore non batte più? Più o meno.
Col passare degli episodi invece di crescere Rey è diventata insipida e tutti i suoi conflitti interiori sono telefonati. Il confronto con Luke che avrebbe dovuto sancire il momento più alto della saga perché è il più ufficiale ricongiungimento tra saga vecchia e saga nuova, si perde in pochi attimi intervallati da un montaggio irritante (ogni volta che vuoi che il discorso tra loro vada avanti, eccoti Poe che rompe i coglioni). Per carità, l’idea del protagonista nipote di Palpatine non è male, ma il confronto con Luke era atteso dal finale del VII e fallisce, non ci regala niente se non momenti puramente prevedibili (e i Porg, l’elemento più bello dell’isola).
Come prevedibile è tutto il suo sviluppo e la sua risoluzione nell’ultimo episodio: ma certo che non può diventare cattiva, ma certo che Chewbacca non è morto, ma certo che sconfigge da sola Palpatine (c’era riuscito solo il Maestro Windu per poco, bei tempi), ma certo che bacia Kylo (“lo volevano tutti”), ma certo che alla fine si sente una Skywalker. Dopotutto, ehi, è una produzione Disney, no?

Prima che me ne scordi, avete smesso di prendere in giro Lucas, vero?

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P.s. Non sono mai piaciuti i protagonisti che fanno tutto da soli e che sono più forti dei cattivi. Il bello di Luke è che non avrebbe mai potuto sconfiggere Palpatine, il bello di Anakin sono tutte le sue debolezze, perfino Rogue One decolla come episodio perché la perfezione sta nella squadra e non in Felicity Jones. Han Solo non farebbe abbastanza senza Chewbacca, Obi Wan viene più volte salvato da Anakin e così via. L’idea che Rey arrivi, sia figlia di Palpatine e lo sconfigga da sola (anzi, no, con l’aiuto delle vocine di tutti gli Jedi), credo che la renda ancora meno apprezzabile. Se poi ci metti che non schiatta quando dovrebbe farlo e che per risorgere fa schiattare il personaggio migliore allora ci vediamo in un tempo lontano lontano.

INTERPRETAZIONI POST FILM

Questo è l’argomento più odioso introdotto dalla nuova Trilogia, ovvero tutte quelle spiegazioni che si leggono nei post una settimana dopo che il film è uscito. Le interpretazioni fuori dai film finché la trilogia era in corso è un conto (speravi che comunque prima o poi vedessimo tutto ciò riscontrato o rinnegato nell’episodio successivo), ma questa storia de “Il regista spiega tale scena”, “Il regista rivela cosa voleva dire tale personaggio” sta diventando una moda pericolosissima. E’ come se il film non fosse più solo il film, ma si fosse esteso negli articoli dei social. Ma che è? Finn deve confessare una cosa a Rey. Non la confessa (Abrams se n’è dimenticato, datemi retta). Una settimana dopo lo dovrei sapere da una sua intervista? Ho pagato il biglietto per saperlo o per non saperlo sullo Schermo, non per scoprirlo su Facebook. E’ una maialata bella e buona e deve finire.

CONCLUSIONI

Come avrete forse percepito questa Trilogia la considero fallimentare. Ma qui dobbiamo fare una considerazione importante tra Cinema d’Intrattenimento e Trilogia Fallimentare: non sono contro il prosieguo della saga (purché sia fatta bene, accidentaccio), non sono mai stato un fan riluttante o particolarmente esigente, Star Wars è un universo che può espandersi e che potrebbe avere tanto da raccontare. In fin dei conti le operazioni di Rogue One, Solo e The Mandalorian sono più che ben riuscite, sono esemplari, sono veri Star Wars.
Questa Trilogia non lo è stata ma non perché dovesse raccontare chissà che o perché dovesse essere profonda o originalissima o chissà cos’altro. Va bene che sia Cinema d’Intrattenimento ma l’intrattenimento, ce lo raccontavano bene Zemeckis con Ritorno al Futuro o Raimi con Spiderman 2, significa anche una buona storia, dei buoni personaggi e un ritmo non forzato ma azzeccato con qualche bella trovata, e talvolta una bella trovata è più un’idea semplice che un’idea complessa.
Intrattenimento non significa dover accettare tutti i buchi di sceneggiatura e le conseguenze delle evidenti litigate che ci sono state dietro di essa. Non mi intrattiene una Trilogia sconnessa, deboluccia, senza capo né coda e con personaggi che per come sono scritti sembrano vittime di un’isteria di massa.
Li scrivete per le nuove generazioni? Bene, ma spero che abbiate una migliore considerazione di queste generazioni perché per adesso sembra che ne abbiate un’idea un po’ melliflua.
Viene più da dire “Peccato” che arrabbiarsi o restarne troppo delusi (anche perché c’è The Mandalorian che consola bene).
Prendiamo ad esempio uno degli episodi più criticati da Fan e critica: Episodio II. In realtà fu l’episodio che fece riavvicinare i fan ma fanno tutti finta di non ricordarlo. Questo episodio si divide in più sottotrame: da una parte in versione fanta-giallo Obi Wan detective insegue degli indizi e scopre un esercito di Cloni; da un’altra c’è il fanta-politico con Palpatine che cerca di assumere Poteri Straordinari in Parlamento; da un’altra parte ancora c’è il lento percorso di Anakin verso il lato oscuro, non diretto ma sfaccettato dalla sua umanità combattuta. Potremmo metterci a disquisire del digitale (come il trio Abrams-Johnson-Trevorrow al bar), delle battute sulla sabbia, eccetera, eccetera ma c’è più trama e più elementi qui che in 7 ore di Star Wars visti di recente. E ho detto tutto.

Anzi no. Continuate a prendere per il culo George Lucas.

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PS:
Star Wars Episodio VII – Il risveglio della Forza: [★★☆☆☆] e 1/2
Star Wars Episodio VIII – Gli Ultimi Jedi: [★☆☆☆☆] e 1/2
Star Wars Episodio IX – L’ascesa di Skywalker: [★★☆☆☆]

-Mehdi

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